_JOSEPH PACE | FILTRANISME
VENANZO CROCETTI MUSEUM IN ROME
JOSEPH PACE (FILTRANISME)
Sperimentazioni sulle nuove possibilità comunicative dell’arte | Dalle incisioni elaborate al computer alla tecnica delle sculture di gioielli
(Experimentations on the New Art Opportunities | From Engravings processed with a Computer to the Technique of Jewels Sculptures)
_VIDEO shootted by Tommaso Biciocchi
Locations: Museo Venanzo Crocetti in Rome, with the cooperation of the JPA Archive in Rome
The Venanzo Crocetti Museum presents:
Joseph Pace (Filtranisme), Experimentations on the New Art Opportunities. From Engravings processed with a Computer to the Technique of Jewels Sculptures.
Featuring over forty sculptures, assemblages, paintings and large prints processed with a computer coming from museums and private collections around the world, the “Joseph Pace event aims to “Exploring the new art’s opportunities: from the engravings processed with a computer to the jewels sculptures technique”. Joseph Pace, painter, sculptor, printmaker, is one of the most important and influential artists of the moment.
This great exhibition is just another of the multiples homages dedicated to the artist. In recent years tributes to his work have been set up at the Museo Boncompagni of the National Gallery of Modern Art of Rome (Italy, Dec.2014/Jan.2015), at the Museu Afro Brazil in Sao Paulo (Brazil, June/Nov. 2014), at the Italian Embassy in Brasilia (Brazil, June/Oct.2013); at the Museo Diocesano of Amalfi (Italy, 2012), CRC in Sao Paulo (Brazil, Mar.2012); at the Forte Sangallo of Nettuno (Italy, July 2011) and Teatro Municipal de Jaguariuna (Brazil, Apr/May 2011); at the CRC of Sao Paulo (Brazil, May 2010) and at the Museu de Arte of the Parliament of Sao Paulo (Brazil, July 2010).
In occasion to the “The Future Eve Works by Joseph Pace” exhibition at the Museo Boncompagni Ludovisi of the National Gallery of Modern Art of Rome, Mariastella Margozzi the museum director and that for some years deals with the artist, said: “Pace, is one of the the greatest exponents of “le filtranisme”, the philosophical and artistic neo-existentialist current that he founded in Paris in the mid 80s. As was for the existencialism of Jean-Paul Sartre and Albert Camus, the filtranisme also is artistically expressed through the work by Joseph Pace. The Future Eve (L’Eva Futura) is an artwork with an elegant and aesthetic language, which takes up some issues dear to the twentieth-century literature that have popularized the term “android”. The work prefigures the possibility of life of artificial human beings, discusses the ethical question of the border between “human” and “non-human” and the limitations of the machines and also the man, but mainly promotes the idea of a reality essentially illusory. The Future Eve, like all works of the series MIDAS, was created with thousands of pieces of jewelery, mostly vintage, which Pace search all over the world, thus creating a sort of “industrial archeology” research applied to the decoration of the body of our times. Through different techniques, Pace put together different creatives and users generations. This also is, according to the artist, the aim of the filtranisme. In Europe and mainly in South America, his works have taken part in several exhibitions in museums and other exhibition centers”.
The exhibition was created by curator Pascale Brisson in close collaboration with the artist, and unfolds itself in the historical building of the Museum Crocetti.
Joseph Pace (Morbegno, Italy, 1959), raised in Zaire (Africa), autodidact, he lives and works in Rome.
Il Museo Venanzo Crocetti presenta:
“Joseph Pace (Filtranisme), Sperimentazioni sulle nuove possibilità dell’arte, dalle incisioni elaborate al computer alla tecnica delle sculture di gioielli”.
Con più di quaranta tra sculture, assemblaggi, dipinti e grandi incisioni elaborate al computer, provenienti da musei e collezioni private di tutto il mondo, l’evento è l’ennesima grande mostra realizzata in Italia e dedicata a questo artista negli ultimi vent’anni. Ispirato da fonti diverse quali la moda, la storia, la musica elettronica e le arti decorative, Joseph Pace utilizza tecniche diverse (come la pittura, la scultura, le incisioni elaborate al computer e, in questo caso, la scultura-assemblaggio di bijou della serie “MIDAS”), influenzato dall’iconografia della società di massa, dalla filosofia e dalla psicanalisi. Il suo lavoro si colloca in un percorso artistico e intellettuale attraverso cui l’artista reinterpreta le nostre più profonde realtà psichiche.
In occasione della mostra “L’Eva Futura, Joseph Pace” al Museo Boncompagni della Galleria Nazionale d’arte Moderna, Mariastella Margozzi, direttrice del museo e che da qualche anno si occupa dell’artista, scrive: “Pace, è uno dei maggiori esponenti del filtranisme, la corrente filosofica e artistica neo-esistenzialista che egli fonda a Parigi nella metà degli anni ’80. Come è stato per l’esistenzialismo di Sartre e di Camus, anche il filtranisme si esprime artisticamente attraverso l’opera di Joseph Pace. L’Eva Futura è un’opera dal linguaggio ricercato ed estetizzante, che riprende alcuni temi cari alla letteratura novecentesca che hanno reso popolare il termine “androide”. L’opera prefigura la possibilità di vita degli esseri umani artificiali, discute la questione etica del confine tra “umano” e “non umano” e dei limiti delle macchine e anche dell’uomo, ma soprattutto promuove l’idea di una realtà essenzialmente illusoria. L’Eva Futura, come tutte le opere della serie MIDAS, è stata realizzata dall’artista con migliaia di pezzi di bigiotteria, per lo più vintage, che egli ricerca in ogni parte del mondo, realizzando così anche una sorta di ricerca nell’ambito dell’archeologia industriale applicata alla decorazione del corpo dei nostri tempi. Attraverso tecniche diverse, Pace mette insieme generazioni diverse di creativi e di utenti. Questo, secondo l’artista, è anche il compito del filtranisme.
Pittore, scultore, incisore, è uno dei più importanti, influenti e eruditi artisti del momento. Con la sua opera, dona un nuovo contenuto al significato che l’arte può assumere in un periodo dominato dalla cultura dell’immagine. Le recenti sculture di gioielli della serie MIDAS, i dipinti come le grandi incisioni elaborate al computer, dal forte carico emotivo, trattano temi quali l’edonismo tragico, la precarietà e l’impermanenza della vita, delle cose e dei fenomeni. Il suo lavoro, è stato stato presentato recentemente al Museo Boncompagni Ludovisi (Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, dicembre 2014 – gennaio 2015), al Museu Afro Brasil di São Paulo (giugno-novembre 2014), all’Ambasciata d’Italia a Brasilia (giugno-ottobre 2013), al Museo Diocesano di Amalfi (giugno-luglio 2012), al CRC di São Paulo (marzo 2012), a Forte Sangallo di Nettuno (luglio 2011), al Teatro Municipal de Jaguariuna (maggio 2011), al CRC de São Paulo (maggio 2010), al Museu de Arte do Parlamento de São Paulo (luglio 2010).
La mostra Joseph Pace Filtranisme è stata realizzata dalla curatrice Pascale Brisson in stretta collaborazione con l’artista, e si dispiega nello storico edificio del Museo Crocetti.