_FLORENCE BIENNALE _2015

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Locations: Fortezza Da Basso | Florence
FLORENCE BIENNALE _November, 2015

Edouard Bachler | Florence Biennale | Joseph Pace

Joseph Pace (born November 18, 1959) is a painter, sculptor, philosopher and playwright. Known in Europe and South America, Pace is one of the major exponents of filtranism, the neo-existentialist artistic and philosophical current that he founded in Paris in the mid-1980s. His are works with a refined and aesthetic language, made with thousands of pieces of mostly vintage costume jewelery, which the artist recovers from the residues of industrial production in every part of the world, thus also carrying out a sort of research in the field of “Industrial archeology” applied to the decoration of the body of our times … His work is part of an artistic and intellectual journey through which the artist reinterprets our deepest psychic realities … Inspired by different sources such as fashion, history, spirituality, electronic music and decorative arts, the artist uses different techniques influenced by the iconography of mass society, philosophy and psychoanalysis. His works have taken part in numerous exhibitions in museums and other exhibition venues in Paris, Marseille, Munich, Madrid, Barcelona, ​​Sevilla, Sao Paulo, Brasilia, Jaguariuna, Rome, Milan, Florence, Amalfi, Alexandria, Alba, Padua and Venice “. From various points of view, his line of work brings him closer to other artists such as Gustave Klimt, Jasper Johns and Robert Rauschenberg, to arrive at the kitsch of Damien Hirst and Jeff Koons, the deconstructivism of Zaha Hadid and art linked to ” waste ”by Alejandro Marmo. “My works are practically a hymn to joy, a poem, and are inspired by some passages from Genesis, the first letter of God’s love to man,” explains Pace, who has been admired by the Vatican authorities since 2012. “My work wants to be a message of identity and spirituality”, adds Pace who has also exhibited at the Boncompagni Museum of the National Gallery of Modern Art in Rome (2014), at the Afro Brasil Museum in São Paulo (2014), at the Museo Crocetti in Rome (2015).

 

 

Edouard Bachler | Biennale di Firenze | Joseph Pace

Joseph Pace (nato il 18 novembre 1959) è pittore, scultore, filosofo e drammaturgo. Noto in Europa e Sud America, Pace è uno dei maggiori esponenti del filtranisme, la corrente artistica e filosofica neo esistenzialista che egli fonda a Parigi nella metà degli anni ’80. Le sue sono opere dal linguaggio ricercato ed estetizzante, realizzate con migliaia di pezzi di bigiotteria per lo più vintage, che l’artista recupera tra i residui della produzione industriale in ogni parte del mondo, realizzando così anche una sorta di ricerca nell’ambito della “archeologia industriale” applicata alla decorazione del corpo dei nostri tempi… Il suo lavoro si colloca in un percorso artistico e intellettuale attraverso cui l’artista reinterpreta le nostre più profonde realtà psichiche… Ispirato da fonti diverse quali la moda, la storia, la spiritualità, la musica elettronica e le arti decorative, l’artista utilizza tecniche diverse influenzato dall’iconografia della società di massa, dalla filosofia e dalla psicanalisi. I suoi lavori hanno preso parte a numerose mostre in musei e altre sedi espositive a Parigi, Marsiglia, Munich, Madrid, Barcellona, Sevilla, Sao Paulo, Brasilia, Jaguariuna, Roma, Milano, Firenze, Amalfi, Alessandria, Alba, Padova e Venezia”. Sotto vari punti di vista, la sua linea di lavoro lo avvicina ad altri artisti come Gustave Klimt, Jasper Johns e Robert Rauschenberg, per arrivare al kitsch di Damien Hirst e di Jeff Koons, al decostruttivismo di Zaha Hadid e all’arte legata allo “scarto” di Alejandro Marmo.

“Le mie opere sono praticamente un inno alla gioia, una poesia, e si ispirano a alcuni passi della Genesi, la prima lettera d’amore di Dio all’uomo”, spiega Pace, che dal 2012 è ammirato delle autorità del Vaticano. “Il mio lavoro vuole essere un messaggio di identità e di spiritualità”, aggiunge Pace che ha esposto anche al Museo Boncompagni della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (2014), al Museo Afro Brasil di São Paulo (2014), al Museo Crocetti di Roma (2015).