JOSEPH PACE | SACRA SACRORUM, IL SACRO DELLE COSE SACRE
PANTHEON

JOSEPH PACE | SACRA SACRORUM
By Chapter of the Canonicals of the Pantheon

The Chapter of the Canonicals of the Santa Maria ad Martyres, better known as Pantheon, compiling with the to the desire of His Holiness Pope Francis in the Apostolic Exhortation “Evangeli Gaudium” about art, intend to resume the dialogue between art and faith that brought the Basilica of the Pantheon to host the most famous artists of the age, among them Raphael, becoming the center of the Roman artistic life, culminating in the periodic exhibition of the most prestigious works of famous painters.

With the purpose of creating an artistic itinerary which be at the same time catechesis and Christian mystagogy, it has been thought to continue the initiatives already taken in the past few years for this International Contemporary Art Exhibition, dedicating it for 2018 to Dr. Joseph Pace, eminent and well known Italian artist.

The distinguished artist joyfully joined the initiative. His well-rooted faith and the exquisiteness of his artistic horizon did the rest. He met the leaders of the Chapter and the sharing of the project was enthusiastic for all and the “Sacra sacrorum” exhibition was born, which presents itself as a true itinerary of the soul in the oldest basilica in the world, a pedagogy of art, which has as its ideal root the ancient one of Giotto, Piero della Francesca, Raphael and by language the contemporary one of the great sculptors of the XX and, by now, of the XXI century.

The coherence and the originality of Joseph Pace artistic journey has been well described in 2014 by Mariastella Margozzi of the GNAM National Gallery of Modern Art of Rome, on the occasion of the “L’Eva Futura” artist’s solo exhibition: “Pace, is one of the the leading exponents of “filtranisme”, the philosophical and artistic neo existentialist current that he founded in Paris in the mid 80s. His work gives an artistic and intellectual pathway with which the artist reinterprets many of our psychic realities. With a refined and aesthetic language, his sculptures are made with thousands of pieces of costume jewelry, mostly vintage, which the artist recovers from the residues of industrial production in every part of the world, thus creating a sort of research in the “industrial archeology” field applied to the decoration of the body of our times. Through different techniques, Pace put together different creatives and users generations. Pace’s work has been the subject of several exhibitions in museums and other institutions, in Paris, Marseille, Munich, Madrid, Barcelona, Sevilla, São Paulo, Brasilia, Jaguariuna, Rome, Alessandria, Alba, Milan, Padua and Venice.”

As the Pope Francis states in the book “My idea of art”, …”Art, besides being a credible witness of the beauty of creation, is also an instrument of evangelization. Let’s look at the Sistine Chapel: what did Michelangelo do? A work of evangelization … the Church must welcome new forms of art. It must open the doors to people all over the world. Being an instrument of dialogue between cultures and religions, an instrument of peace. Be alive! Not dusty collections of the past only for the ‘chosen’ and the ‘wise’, but a vital reality that knows how to preserve that past to tell it to the men of today, starting with the most humble. ” It’s still,This society has become accustomed to discard of things and objects as well as use and discard people when they are no longer needed, throwing away their illusions and their dreams …Nothing is lost, nothing is discarded, everything makes sense within the magnificent work of God. The mercy of God does not discard. This is the role of artists and poets: fight the culture of waste and evangelise…”

Joseph Pace recovering various materials as jewelry industrial production’s residues, and by assembling this shimmering waste material no longer in fashion, intends to reawaken the interest of the distracted man of today to the only true value, that of spirituality, through sacred and religious themes, to transforming them into “producers of hope”.

JOSEPH PACE | SACRA SACRORUM
Il Capitolo dei Canonici del Pantheon

Il Capitolo dei Canonici del Pantheon, raccogliendo quanto disposto dal Santo Padre Francesco nell’Esortazione Apostolica “Evangeli Gaudium” e secondo le indicazioni del Programma Pastorale della Diocesi di Roma, ha inteso riprendere quel dialogo fra arte e fede che portò la Basilica del Pantheon ad ospitare i più noti artisti di un tempo, fra cui Raffaello, nella Congregazione di S. Giuseppe di Terrasanta alla Rotonda (oggi Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon) e a diventare il fulcro della vita artistica romana, che culminava nell’esposizione periodica delle opere più prestigiose di pittori ben affermati.

In questo quadro, la Basilica del Pantheon ha perciò deciso di istituire, con cadenza annuale, quale attività pastorale di eccellenza, la Rassegna Internazionale di Arte Sacra, che si svolge di norma nel periodo compreso fra il 25 settembre e il 6 ottobre, festa dei SS. Rasio e Anastasio, le cui reliquie Papa Bonifacio IV volle collocate nell’anno 609 sotto l’altare maggiore della Basilica e che, nel loro reliquiario dorato settecentesco, sono oggi esposte presso l’altare del Crocifisso.

Nell’intento di creare un itinerario artistico che sia al tempo stesso catechesi e mistagogia cristiana, ha deciso di continuare le iniziative già prese negli scorsi anni per tale Rassegna Internazionale rivolgendosi per il 2018 al dott. Joseph Pace, insigne e conosciuto artista italiano.

‘Sacra sacrorum’ è un progetto complesso e ambizioso, la cui realizzazione è durata diversi anni.

L’insigne artista ha aderito con gioia all’iniziativa. La sua fede ben radicata e la squisitezza del suo orizzonte artistico hanno fatto il resto. Ha incontrato i responsabili del Capitolo e la condivisione del progetto si è fatta per tutti entusiasmo ed è nata la Mostra “Sacra sacrorum”, che si presenta come un vero itinerario dell’anima nella Basilica più antica del mondo, una pedagogia dell’arte, che ha come radice ideale quella antica di Giotto, di Piero della Francesca, di Raffaello e per linguaggio quello contemporaneo dei grandi scultori del XX e, ormai, del XXI secolo.

Come afferma nel 2015 il Papa Francesco nel libro “La mia idea di arte”, “…l’arte, oltre a essere un testimone credibile della bellezza del creato, è anche uno strumento di evangelizzazione. Guardiamo la Cappella Sistina: cosa ha fatto Michelangelo? Un lavoro di evangelizzazione… la Chiesa deve accogliere le nuove forme d’arte. Deve spalancare le porte alle persone di tutto il mondo. Essere uno strumento di dialogo tra le culture e le religioni, uno strumento di pace. Essere vivi! Non polverose raccolte del passato solo per gli ‘eletti’ e i ‘sapienti’, ma una realtà vitale che sappia custodire quel passato per raccontarlo agli uomini di oggi, a cominciare dai più umili.” E ancora, “questo è il ruolo del poeta, dell’artista: contrastare la cultura dello scarto ed evangelizzare. Questa società ha preso l’abitudine, dopo l’usa e getta delle cose, di usare e scartare anche le persone, così come butta via le loro illusioni e i loro sogni… Niente è perduto, niente è scartato, tutto ha un senso all’interno della magnifica opera di Dio. La misericordia di Dio non scarta.“

Recuperando vario materiale e riutilizzando anche residui della produzione industriale, assemblando questo luccicante materiale di scarto non più di moda, l’insigne artista Joseph Pace intende, attraverso temi sacri e religiosi, trasformali in “produttori di speranza”, per risvegliare l’attenzione del distratto uomo d’oggi al solo vero valore, quello della speranza cristiana.

_VIDEO produced by:

– Da3m0n2 (2019)
– Stefano Carbone (2020)
– Luigi Manfredi – Manortiz (2019)
– Joseph Pace Archive – JPA (2020)